mercoledì 20 luglio 2016

Progettare l’abitare

Cari amici di Arcadia,




con la bella stagione il villaggio si popola di vita!
In questi mesi la “popolazione umana” del villaggio si è impegnata nella sistemazione del pozzo e nella creazione dell’orto. Da poche settimane abbiamo iniziato a occuparci dell’antica casa che sorge sul terreno…
Mettendo mano alle pietre e ai mattoni, emerge la storia…il materiale si fa messaggero e racconta del tempo passato: chi nei secoli ha fatto di questo posto la propria dimora, quali le sue abitudini di vita, come concepiva l’abitare?
Sorgono domande, scaturiscono ipotesi…da futuri occupanti lanciamo ponti invisibili verso il passato, attingendo alla memoria delle pietre.





“Abitare”…non può prescindere dallo “stare”, dal rimanere in un luogo, dal viverlo in un rapporto di continua scoperta e conoscenza: ciò ci conduce verso nuove soluzioni dell’abitare, cucite addosso alle esigenze e alla sensibilità di chi lo abita.
Spostarsi, in cerca del posto giusto…non siamo i soli a farlo qui ad Arcadia!
Anche mamma falco deve avere trovato un buon motivo per trasferirsi qui e fare nascere i suoi piccoli in una cavità del sottotetto.
Da poco hanno iniziato a volare e così si sono spostati tutti sulla tettoia della serra, grande rampa di lancio per le prove di volo nell’aperta vallata…
E che dire del robusto sciame di api che ha trovato la via di Arcadia? Ora anche loro sono sistemate nel folto dell’oliveto, tra mille fiori di ogni colore e un piccolo specchio d’acqua creato da noi per aiutarle a trovare acqua…


Sognare un luogo in cui ogni forma di vita possa abitare al meglio, in armonia, in rapporto di reciproco supporto è utopia?



martedì 5 luglio 2016

Lo Spirito del Villaggio


Amici di Arcadia, 



anche l'arte può contribuire a creare comunità sul territorio!
Ecco com'è nata la magia di 'Planctus - Lo Spirito del Villaggio', una sorta di pellegrinaggio artistico ai limiti delle 'zone selvagge' proprio qui, nel territorio di Saludecio. 


E così un attore e regista teatrale, un musicista e paesaggista sonoro e tre artisti visivi si sono messi a lavorare insieme spinti dall'amore per queste terre. L'ascolto del territorio ci ha portato ad incontrare la tradizione sacra che caratterizza questo luogo e ad azzardare richiami con altre visioni, quasi animiste e naturaliste...
Il bosco è diventato così un tempio e Maria, madre piangente, richiamata dal testo teatrale (il Planctus appunto)si è dilatata ad abbracciare l'universale archetipo del femminile e della Madre Terra. 



Il Planctus sacratissime Virginis Marie Matris Yhesu Christi (XIV-XV sec.), conservato nella Biblioteca civica di Bergamo, è la narrazione della passione di Gesù, dall’arresto alla sepoltura, raccontata attraverso gli occhi dolorosi di Maria. Il testo fa parte di una lunga tradizione di componimenti che avevano come fine quello di far capire al fedele la profondità dell’amore di Dio, suggerendogli di guardare alla morte del Figlio dal punto di vista di sua madre.

Addentrandoci nel percorso naturale, questa madre ci viene incontro, si fa Terra, Aria, Foglia, Acqua…il bosco si fa tempio di forze ctonie dimenticate, mai sopite, in un gioco di sovrapposizione tra tradizione religiosa, spiritualità popolare e visione contemporanea, diversi linguaggi di un unico umano cuore.





La risposta è stata forte, da parte di tante persone incuriosite dall'evento che si sono messe in gioco e hanno donato un pezzo di sè rendendo memorabile questa festa del Villaggio!