Cari amici di Arcadia,
con la bella stagione il villaggio
si popola di vita!
In questi mesi la “popolazione
umana” del villaggio si è impegnata nella sistemazione del pozzo e nella
creazione dell’orto. Da poche settimane abbiamo iniziato a occuparci
dell’antica casa che sorge sul terreno…
Mettendo mano alle pietre e ai
mattoni, emerge la storia…il materiale si fa messaggero e racconta del tempo
passato: chi nei secoli ha fatto di questo posto la propria dimora, quali le
sue abitudini di vita, come concepiva l’abitare?
Sorgono domande, scaturiscono
ipotesi…da futuri occupanti lanciamo ponti invisibili verso il passato,
attingendo alla memoria delle pietre.
“Abitare”…non può prescindere
dallo “stare”, dal rimanere in un luogo, dal viverlo in un rapporto di continua
scoperta e conoscenza: ciò ci conduce verso nuove soluzioni dell’abitare,
cucite addosso alle esigenze e alla sensibilità di chi lo abita.
Spostarsi, in cerca del posto
giusto…non siamo i soli a farlo qui ad Arcadia!
Anche mamma falco deve avere
trovato un buon motivo per trasferirsi qui e fare nascere i suoi piccoli in una
cavità del sottotetto.
Da poco hanno iniziato a volare e
così si sono spostati tutti sulla tettoia della serra, grande rampa di lancio
per le prove di volo nell’aperta vallata…
E che dire del robusto sciame di
api che ha trovato la via di Arcadia? Ora anche loro sono sistemate nel folto
dell’oliveto, tra mille fiori di ogni colore e un piccolo specchio d’acqua
creato da noi per aiutarle a trovare acqua…
Sognare un luogo in cui ogni forma
di vita possa abitare al meglio, in armonia, in rapporto di reciproco supporto è
utopia?
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