venerdì 1 aprile 2016

Alle radici...





Ricordo che da piccola avevo un sogno; più che un sogno, una vera ossessione…
Trasferirmi nella foresta pluviale e lì rimanere per tutta la vita. Dove esattamente si collocasse questa foresta pluviale non era molto chiaro, forse in Amazzonia…non era importante; ciò che sapevo è che avrei vissuto in mezzo ad una lussureggiante foresta!

Il progetto era meticolosamente descritto nelle pagine di una piccola agenda con la copertina fiorata: reperimento dei soldi necessari, preparativi e materiale per partire, viaggio con una fantomatica nave, prime fasi dell’insediamento e successivi sviluppi.
Il tutto era ovviamente corredato da schizzi e disegni. 
Non sarei partita da sola, avrei coinvolto nel mio folle intento anche le mie due migliori amiche dell’epoca…probabilmente loro malgrado! Avevamo stabilito anche la data di partenza: l’11 ottobre del 2003, giorno in cui avrei compiuto 20 anni.

In quella stessa data, molti anni dopo, una delle mie due amiche si sposò e io ritrovando l'agendina fiorata sorrisi e provai tanta tenerezza mista ad ammirazione per quelle temerarie bambine delle elementari…
Credo che quello, senza saperlo, fosse stato il mio primo progetto di permacultura: è proprio vero che da bambini sappiamo già tutto…poi crescendo ce ne dimentichiamo.

C’è voluto un po’ di tempo infatti per ritrovare quel sogno e soprattutto quella stessa determinazione! In mezzo c’è stata la scuola che mi ha addestrato a diventare una brava bambina coscienziosa, poi gli anni dell’università e dei sogni di gloria, il lavoro, il posto fisso tanto agognato, la vita in città…

La sveglia è arrivata con una manciata di piccoli semi di zucchine e pomodori, donatimi da un’amica dal pollice verde.
Ed è stato guardando spuntare quelle verdi piantine sul balcone della mia stanza sui viali di Bologna che mi sono ricordata!
Qualcosa ha iniziato a riemergere nella coscienza e così mi sono ritrovata nel magico mondo dell’orto sinergico…certo, non era proprio come la foresta pluviale dei miei sogni di bambina, ma mi ci stavo avvicinando!
E che meraviglia è stata scoprire passo dopo passo che anche il mio cammino artistico stava andando nella stessa direzione: seme dopo seme anche l’Arte si riconnetteva alla Natura!

Oggi mi trovo qui, sulla cima di una collina ventosa, sul palco scenico "bello e terribile" di un grandioso teatro fatto di colline ammantate di boschi intricati e punteggiate di ulivi d’argento…

Posso sentire sulla pelle la potenza degli elementi: terra, acqua, fuoco, aria sono VERI e sono lì per me…per giocare insieme, per comunicare con me e trasformarci a vicenda in uno scambio continuo di forze e di energie, per curare le ferite che questa umanità ha inferto a se stessa e a Madre Terra…

Mi sento piccola, a volte terrorizzata, spesso confusa e titubante…ma vada come vada sono finalmente parte di questo grandioso Universo.
E non sono sola: con me ci sono dei preziosi compagni di viaggio, uniti dalla volontà di percorrere lo stesso cammino e di crescere insieme





Ringrazio Dio, ringrazio ciò che ho lasciato indietro e che mi ha permesso di arrivare fino a questa collina: è tutto da scrivere, tutto da fare… ma mi sento pronta per continuare questa avventura che è la Vita. 

G.


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