lunedì 5 marzo 2018

Vie, percorsi, cammini...e Labirinti!






         Cari Amici di Arcadia, 

siete in tanti a seguirci in questa nostra grande avventura che nel tempo sta prendendo forma. 
In questi mesi invernali ci siamo presi il tempo di riflettere,     di prendere coscienza del punto in cui ci troviamo. 

   Tanta strada è stata fatta in questi due anni; soddisfazioni, ma     anche frustrazioni; gioie rese grandi dalle difficoltà;             improvvisi  mutamenti alternati a momenti di tranquillità in cui 
fluire...e soprattutto tantissimi tentativi!
         
La vita di ognuno di noi segue traiettorie imprevedibili e a        volte si ha la sensazione di dover affrontare una sfida dopo        l'altra...
Preferisco pensare di essere in cammino in un viaggio che porta     prima di       tutto alla conoscenza di noi stessi. 
  
  'Conosci te stesso' è il motto inciso sull'architrave del Tempio     di Apollo a Delfi.
   I motti, i simboli presenti negli ambienti scaturiscono dal         luogo e ad esso imprimono una particolare energia.
   Così Casa Arcadia si assesta intorno al suo Labirinto, simbolo       ancestrale riferito al cammino iniziatico, che è stato               realizzato in terra cruda, secondo la tradizionale tecnica           giapponese Migaki: la terra, elemento informe e polveroso, se       lavorata in una certa maniera, con dedizione e amore, si può         trasformare in superficie liscia e lucente, in grado di             riflettere  la luce.

   Ancora una volta ci sembra di leggere una metafora di ciò che       accade dentro di noi, quando ci mettiamo 'in gioco', quando         affrontiamo il viaggio dentro noi stessi. 
   E siccome ciò che succede 'dentro' ha sempre una reale               corrispondenza con ciò che c'è 'fuori',all' esterno di Casa         Arcadia l'anima dell'esploratore apre 'nuovi' percorsi. 

        

  Si tratta della riapertura di    un vecchio sentiero che          circonda come un abbraccio        tutto il terreno su cui sorge    il Villaggio. Un tempo era        stato   recintato per            proteggere   le pecore dagli      animali del bosco. 


   E così il rinnovo del recinto     diviene occasione per             penetrare il     bosco           affrontando ancora una volta la parte più oscura e ignota.
        Si aprono allora scenari magici, scorci inaspettati e si ha     la sensazione di trovarsi in un luogo completamente differente       in   cui ognuno di noi, con le nostre storie, non è che una         piccola vita che pulsa insieme ad altre in un corpo vivente più     grande...senza confini.
        


        
















NUR