giovedì 29 giugno 2017

Acqua



Amici di Arcadia, 




questi mesi di siccità e di violenti, improvvisi acquazzoni ci stanno mettendo di fronte al fatto che il cambiamento climatico è una realtà. Questo ci fa riflettere sull'importanza dell'acqua e sulla sua gestione. A questo proposito, desidero condividere con voi un estratto dell'illuminante testo di Pietro Laureano 'Atlante d'Acqua'. Prendetevi un pò di tempo per leggerlo, ne varrà sicuramente la pena. Come immagine ho scelto 'Water' di Bill Viola della serie 'Martyrs', opera dalla straordinaria potenza evocativa e simbolica.   

"Contrariamente a quanto si crede, l'acqua abbonda nell'universo. Nella nebulosa di Andromeda ne sono stati individuati grandi ammassi in forma gassosa. Costituisce il 70 per cento delle comete e, forse, proprio tramite queste è giunta sulla terra. Eppure, così diffusa, è anche enormemente preziosa. In proporzione, se mettessimo in un contenitore da cinque litri l'intera acqua del globo, quella bevibile, non salata sarebbe soltanto un cucchiaio. Se togliessimo quella contenuta nei ghiacciai, la proporzione di acqua dolce si ridurrebbe a una sola goccia. E questa quantità è anche ripartita geograficamente in modo non equilibrato, tanto da lasciare la massima parte delle aree in condizioni di completa aridità. 
Il greco Zosimo nel IV secolo d.C. si interrogava su "quella cosa preziosa che non ha valore, quell'oggetto polimorfo che non ha forma, quella cosa sconosciuta nota a tutti". Alla stessa forza misteriosa che permea la natura si riferisce la Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto. E' sufficiente prendere alla lettera le indicazioni, per capire il significato pratico della formula. 
L'acqua, innalzata dal calore del sole, condensata alla fredda luce lunare, trasportata dal vento, precipita nella terra per poi riprendere il suo circuito ascendente. Nel percorso nutre tutti gli esseri e permette loro di generare: corrompe il seme, trasforma la putredine in energie vegetale, rendendo le piante capaci di sbocciare nel sole.
Questa concezione in cui l'inerte e l'organico, l'energia e la vita sono parte di un processo continuo di trasformazione dove terra e cielo, microcosmo e macrocosmo, individuo e universo non sono separati, è tipica del pensiero tradizionale. Dai tempi delle prime rappresentazioni preistoriche nelle caverne fino alla crescita demografica neolitica, provocata dallo sviluppo delle capacità di coltivazione, l'armonia con la forza vitale della natura è una necessità esistenziale prima che una concezione speculativa. La convinzione di un rapporto invisibile tra umanità, natura e mondo è alla base di tutte le soluzioni tecniche tradizionali. 
Le conoscenze legate all'approvvigionamento idrico sono le più numerose e le restanti, riferite alla coltivazione e all'organizzazione dei suoli, sono in ogni modo riconducibili all'acqua. 
Sulla raccolta, la conservazione e la distribuzione idrica si basa nella storia la riuscita sia delle possenti civiltà idrauliche si di piccole comunità a carattere locale e familiare. Potrebbe, quindi, essere proprio l'acqua la risposta alla ricerca della quintessenza degli antichi. Ma non l'acqua come sostanza, infatti in quanto tale è già uno dei quattro elementi fondamentali della tradizione. L'essenza cercata non è di consistenza materiale, ma costituisce un processo e un insegnamento: la meravigliosa lezione del ciclo dell'acqua."